Il Sorriso dei bambini

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Domenica 20 Marzo 2016 20:53


Una nostra benefattrice  domenica mi ha telefonato e, chiacchierando amichevolmente, mi ha fatto notare come a volte, presi dal raccontare e descrivere i progetti e le difficoltà per realizzarli, ci dimentichiamo di raccontare qualcosa di più quotidiano sui nostri bambini, sulla nostra gente e sul paese.
Ho accolto con vera gioia questo suggerimento e vorrei, davvero dal profondo del cuore, condividere con tutti, ad intervalli più o meno regolari, alcune impressioni, meditazioni o semplici emozioni raccolte in questi anni di Burkina.
I bambini sono sempre al centro del nostro lavoro e dei nostri pensieri, sono i loro sorrisi, le loro mani che stringono le tue, che a volte ci permettono, in momenti di scoraggiamento, di andare avanti e continuare sul cammino intrapreso.
I bambini li vedi ovunque, il Burkina è un paese di bambini, di giovani e questo è motivo di speranza. Investire su di loro è una scommessa vincente. Li vedi nei campi, al mercato o al pascolo nella brousse, ma è osservarli arrivare a scuola al mattino la gioia più grande. Non li vedi mai imbronciati, magari assonnati, avvolti nei loro giubbotti e cappelli di lana, quando fa freddo, ma sempre allegri. Sono consapevoli che la scuola potrà dare loro una possibilità di riscatto e se la vogliono giocare fino in fondo.
I bambini in Burkina vivono la loro infanzia troppo velocemente. Sono chiamati dalla comunità a partecipare alla vita degli adulti troppo presto, ma la voglia di fanciullezza non conosce lingue e barriere ed è universale! Li vedi correre nella brousse con un vecchio copertone ed un bastone usato come perno o con lo stesso che diventa cavallo o moto. . .in una gara di allegria.

Difficilmente troverai un adulto a giocare con loro, il mondo degli adulti non ha spazio per il gioco. Si pensa ai bambini, si accudiscono, ma sopratutto i padri non hanno un rapporto affettuoso come lo definiamo noi.
Vedere quindi un adulto, magari anche bianco, che gioca con loro è davvero fonte di sorpresa. Allora tutto diventa gioia, anche andare a prendere l'acqua al pozzo per lavare l'aula e riempire il canari che servirà a pulire le lavagne.
I bambini in Burkina devono prima sopravvivere alla vita, che nei primi mesi, sopratutto nelle zone rurali, è maligna e poi, fino a quando non diventano braccia per la famiglia, sono, brutto a dire, ma vero in una economia di sussistenza, bocche da sfamare.
In questo contesto difficile  non perdono però la loro capacità di sorridere alla vita e di trovare mille modi per rendere allegra la loro giornata. Anche un pozzo, grazie all'acqua che sgorga fresca può diventare un veicolo di allegria. Quanti sorrisi e quante risate ho visto nebuloso volti, indispensabili in un'infanzia che dura troppo poco e che presto, la vita della Brousse ti chiamerà a dimenticare, per affrontare le difficoltà di tutti i giorni.
Allora ben vengano tutti quei momenti sereni regalati al diritto di una giusta infanzia:scuola, alimentazione, salute e tanto tanto gioco!
Un abbraccio a tutti i nostri piccoli e un abbraccio da loro a tutti voi!

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