Ultime notizie dal Burkina Faso

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Martedì 27 Ottobre 2015 20:33

 

Siamo andati al mercato per cercare articoli di artigianato ed eravamo i primi acquirenti da settimane. Il colpo di stato ha davvero messo in ginocchio un economia già debole. I prezzi dei generi alimentari e di prima necessità sono aumentati e la gente comune è sempre più in difficoltà. Per noi Nazara cento franchi in più per un chilo di farina non è nulla, ma per un’economia familiare di sopravvivenza è un problema.
Abbiamo passato la prima giornata a clima tare il corpo e la mente al Burkina. Ci siamo concessi qualche birra fresca e qualche assaggio della cucina locale di strada senza grossi problemi gastrointestinali, ma sempre con la giusta attenzione. Domani mattina, domenica, faremo alcuni piccoli lavori di manutenzione alle finestre delle camere per proteggerci dalle zanzare, che in questo periodo sono ancora decisamente cattive, e poi inizieremo a confrontarci con Enzo e Clarisse sul futuro del centro.
La stagione delle piogge è terminata da poco e quest’anno è stata  abbondante. La grande pioggia ha fatto crescere bene il miglio, però ha creato danni alle case di campagna, costruite con mattoni di argilla e paglia.
Insomma, purtroppo se va bene da una parte, colpisce dall’altra.
Il passaggio è Bello da vedere, i campi verdi e gli alberi rigogliosi ricoprono la savana, lasciando ancora però una bella umidità, che nelle ore più calde del pomeriggio taglia le gambe.
Come prima cosa sono andato a trovare i piccoli ospiti del centro di recupero ed è sempre un emozione prenderli in braccio e vedere come, piano piano riacquistano vitalità. Oggi la piccola Ernestine ha sorriso dopo mesi.. . Sarà stata la faccia buffa dell’ uomo bianco, ma ha aperto gli occhioni neri e mi  ha fatto un sorriso senza denti bellissimo. Un sorriso che era rivolto a me come direzione, ma alla vita nelle intenzioni del Signore.
Sono piccole cose, ma mi riempiono il cuore e spero di riuscire a trasmetterlo a distanza.
Cercherò di tenervi aggiornati sulla situazione in atto e di darvi comunicazioni costanti sulle attività future, sperando che la tecnologia non ci abbandoni.

Un abbraccio.

 

Guido

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Il leader dei golpisti in Burkina Faso sarà processato per undici crimini

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Lunedì 12 Ottobre 2015 20:22

07OTT 201512.44

Il leader dei golpisti in Burkina Faso sarà processato per undici crimini

Il generale Gilbert Diendéré, che ha guidato il colpo di stato del 17 settembre in Burkina Faso, è stato accusato di undici reati tra cui quello di minaccia alla sicurezza nazionale e omicidio. Il golpe è fallito il 23 settembre, quando le autorità del governo provvisorio sono tornate al potere. Diendéré dovrà comparire di fonte a un tribunale militare e la guardia presidenziale che l’ha seguito nel colpo di stato sarà sciolta.

Anche l’ex ministro degli esteri Djibrill Bassolé, arrestato il 29 settembre, è stato incriminato anche se ha negato ogni coinvolgimento nel tentativo di sovversione che ha causato la morte di almeno dieci persone.

06OTT 201520:24

In Burkina Faso è stata sciolta la guardia presidenziale che aveva tentato il golpe. Il disarmo del corpo di élite, fedele all’ex presidente Blaise Compaoré, è avvenuto in una cerimonia simbolica nella capitale Ouagadougou. Il Reggimento di sicurezza presidenziale (Rsp) era stato responsabile del tentativo di colpo di stato contro il governo di transizione del 17 settembre scorso.

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Concerto del 18-10-2015

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Mercoledì 07 Ottobre 2015 14:10

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Altre news dal Burkina

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Martedì 22 Settembre 2015 15:43

L’esercito del Burkina Faso chiede la resa dei golpisti

 

Nella notte tra il 21 e il 22 settembre le forze armate regolari del Burkina Faso sono entrate nella capitale Ouagadougou per chiedere la resa dei 1.300 soldati del Reggimento di sicurezza presidenziale (Rsp), responsabili del colpo di stato del 17 settembre. I militari hanno ottenuto la liberazione del primo ministro di transizione Yacouba Isaac Zida, finora in ostaggio, imponendo ai golpisti un ultimatum per la resa (scaduto alle 10 di stamattina). Il premier ha potuto lasciare il palazzo presidenziale per recarsi nella sua abitazione ufficiale. Il presidente Michel Kafandoera già stato liberato il 18 settembre, insieme a due ministri. L’ambasciatore francese Gilles Thibault ha confermato con un tweet la presenza di Kafando nella sua residenza.

L’intervento dell’esercito. Subito dopo il golpe, il presidente del Consiglio nazionale di transizione – il parlamento provvisorio istituito dopo il colpo di stato dell’ottobre 2014 – aveva fatto appello alle forze armate, per fermare la guardia presidenziale, ma il generale Gilbert Diendéré aveva affermato di avere il sostegno dell’esercito. Gli ultimi sviluppi lo hanno contraddetto: l’esercito si è schierato dalla parte delle istituzioni provvisorie e dei cittadini, che da giorni protestano in diverse città del paese. Molte persone hanno incoraggiato i soldati durante l’avanzata delle truppe verso la capitale. Il capo di stato maggiore, il generale Pingrenoma Zagré, ha chiesto all’esercito di evitare scontri a fuoco con la guardia presidenziale. Finora l’Rsp non ha dato segni di resa, anzi, Diendéré ha detto di voler ottenere il ritiro delle truppe dalla capitale.

La mediazione della Cédéao. Oggi, ad Abuja, la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cédéao) avrebbe dovuto pronunciarsi su una proposta di soluzione della crisi, presentata il 20 settembre, e ottenuta grazie alla mediazione del presidente senegalese, Macky Sall, e del presidente del Benin, Thomas Boni Yayi. Il piano prevedeva un’amnistia per i golpisti, ritenuta inaccettabile dalla maggior parte della popolazione. Molte persone sono scese in piazza ieri contro la proposta della Cédéao, erigendo barricate e bruciando copertoni per le strade di Ouagadougou. Zida era tra le clausole dell’accordo con i mediatori della Cédéao. Anche Kafando, parlando alla radio francese Rfi dopo la sua liberazione, ha detto di essere contrario al piano di pace internazionale: “Non tiene in considerazione l’interesse dei cittadini del Burkina Faso”.

 

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