Guido Barilla

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Sabato 07 Febbraio 2015 14:24

 

 

Agosto 1993...primo viaggio in Burkina Faso. La sera sotto l'acacia spinosa all'interno della Missione di Goundy si recitava il Rosario insieme ai ragazzi ospiti del Centro Agricolo.
Niente di strano, se a guidarlo non fosse stato Simpore, un ragazzo mussulmano! Al nostro stupore rispose con una semplicità disarmante: "Pregare insieme la Madre di Dio o la Madre del Profeta Gesù è naturale....insieme possiamo pregare colei che è stata vicina a Gesù e agli uomini per aiutarli a stare vicino al Nostro e Vostro Dio!"
Quale lezione di dialogo interreligioso ad opera di un ragazzo che studiava da agricoltore, altro che teologi e filosofi! Dio è il Dio di tutti, ci guarda benevolo e magnanimo, ridendo delle nostre miserie e mai sorpreso delle nostre allucinanti interpretazioni della sua bontà.
GRAZIE SIMPORE!!!!

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Natale è anche la gioia di condividere.

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Giovedì 01 Gennaio 2015 14:48

Natale è anche la gioia di condividere, la bellezza di stare insieme alle persone che ami. Al Centro è stata l'occasione per riunire tutti i ragazzi che sosteniamo e regalare loro un pacco speciale...il riso della festa!Certo, perché poter condividere in famiglia un pasto particolare durante le feste è qualcosa di unico, che si realizza grazie alla generosità di amici lontani. Basta un piatto di riso condito con le salse piccanti, la gioia di stare insieme, un tamburo che alza il ritmo della danza e la festa diventa un momento indimenticabile da raccontare per tutto l'anno.

Grazie a tutti e buon 2015!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scritto da lmc

   

Informamondo dicembre 2014

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Giovedì 25 Dicembre 2014 14:59


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Informamondo

Notiziario dell'Associazione Legamondo onlus


Immagine due.bmpSanto Natale 2014

Carissimi amici, sarebbero tantissime le parole ed i pensieri che abbiamo dentro in questi giorni ed è difficile esprimerle in poche righe. E’ forte la preoccupazione per il Burkina Faso, colpito da eventi politici di grande portata che hanno portato alla fuga del Presidente Campaorè e per il futuro del Centro, che quotidianamente deve affrontare sfide che a volte sembrano insormontabili. In Madagascar invece il problema del brigantaggio sugli altopiani mette in forte difficoltà le attività del centro di Jangany e crea ripercussioni di carattere organizzativo ed economico. Altrettanto forte è però la gioia nel vedere i nostri bambini crescere felici, ricevendo aiuto, istruzione, cure, ma sopratutto attenzioni. Ogni giorno, anche in quelli più difficili, la speranza vince e rivive negli occhi del bambino che viene curato o che riceve un quaderno per la scuola o nel sorriso sdentato della nonnina che trova un abbraccio .Vogliamo quindi augurare a tutti, a nome di quella moltitudine di amici che in Burkina e Madagascar ricevono il Vostro aiuto, un Buon Natale con i vostri cari.


Un abbraccio a tutti e Auguri

Da Enzo In Burkina Faso



Koudougou Dicembre 2014


Carissimi amici,


avrei dovuto scrivervi molto prima ma, o per una cosa o per un’altra il tempo mi è proprio sfuggito fra le dita e mi ritrovo a dovervi chiedere scusa per non essermi fatto sentire prima. Prima di ogni altra cosa :”Grazie!Grazie e grazie ancora per il continuo affetto che ci dimostrate e che è la nostra forza per continuare a dare una mano a chi di aiuto ne ha veramente bisogno"

Qui sta facendo caldo ma come ogni anno possiamo contare, durante la notte, su un filino d’aria che ci permette di dormire e riprendere forza. I nostri assistiti stanno bene e, guardandomi in dietro, devo dire che il buon Dio non ha mai smesso di tenerci una mano sulla testa risparmiandoci malattie, epidemie (una delle quali abbastanza seria, ci è passata accanto ma non ha invaso il nostro territorio), morti, per cui ce la siamo cavata senza grandi danni ma solo un pò di paura. Ho, gradito ospite e collaboratore per un po’ di tempo, Antonio di Cison di Valmarino ed attendiamo l’arrivo anche di Gianfranco, sempre di Cison, con i quali trascorreremo il Natale ed il Capodanno all’italiana. E’ un regalo anche questo ed è gradito non solo da me ma anche dai nostri amici africani che ormai da tempo hanno manifestato di apprezzare il buon salame, il formaggio, le salsicce con un sorso di buon vino, la polenta e tutte quelle leccornie che spesso mi fanno venire nostalgia dell’Italia. Clarisse mi stuzzica dicendo che io non provo nostalgia per l’Italia ma per “la buona cucina italiana”. Non volendo litigare, anche perché si sta avvicinando il Natale, le do un pò di ragione ma una buona parte la tengo per me. Non voglio neppure litigare facendo paragoni tra i nostri piatti ed i loro. Ma vogliamo mettere!!!?? Un buon piatto di polenta e salsiccia, un minestrone con tanti fagioli borlotti o un piatto di lasagne con tanto buon ragù e mettere al confronto le loro “chenille”, che sono dei bruchi color marrone che raccolgono sui rami di certi alberi, li cuociono e se li mangiano come se fossero prelibatezze.

Ma devo sempre tener presente che se il buon Dio mi avesse seminato in Africa e non in Italia anche io adesso andrei matto per tutti quei cibi che piacciono a loro e un pò meno a noi.

Il cibo e la convivialità sono comunque sempre occasione di grande festa per le famiglie e la preoc-cupazione costante di ogni famiglia. Poter avere la certezza di sfamare i propri figli è la preoccupazio-ne principale, sopratutto in momenti difficili. Vi dobbiamo quindi ringraziare per ogni occasione nella quale, senza saperlo siete stati ricordati nelle preghiere di uno sconosciuto amico burkinabè o per tutte quelle volte che le nonnine del villaggio dentro il centro hanno la possibilità di chiacchierare allegra-mente tra loro condividendo un piatto di polenta e fagioli.

Il momento del pasto è un momento rispettato e al quale viene data la massima importanza, abitudine che spesso, dai racconti che sento ha perso tutto il suo valore, incastrato tra mille impegni quotidiani. Quando si viene in Africa, capita spesso di partecipare a dei pasti insieme agli amici e a volte si rimane spiazzati dal rituale che esiste intorno al cibo ed alla sua consumazione, ma tutto questo è proprio perchè non si finisce mai di ringraziare nostro Signore per la generosità con la quale ci sostiene e ci permette di avere il "nostro pane quotidiano".

Ogni volta che arrivano il riso, il miglio e gli altri alimenti per i nostri piccoli del Cren, per gli or-fani o per le vecchiette che accudiamo è la certezza della bontà di chi ci ama e della presenza costan-te di Qualcuno che ci segue e ci sostiene con la sua mano da lassù.


Immagine tre.bmpMa c’è una cosa che mi stupisce sempre e m’incanta: è il Natale!! Lui,Gesù è nato in un Paese dei nostri, di qui,più o meno a questa latitudi-ne,aveva certamente la pelle non bianca come noi ma più scura, ha percorso le strade di questi pae-si,ha parlato una delle loro lingue, per noi incom-prensibili,ha parlato di pace, d’amore,di volersi bene in paesi dove,adesso, l’amore è messo da parte per far posto a guerre e lotte tra fratelli.

Questo amore che ora é nascosto,non riesce più ad avere la forza dirompente di quando Lui lo proclamò. Eppure è l’amore che muove il mondo e sarà l’amore che vincerà perché,lo si vede,ha con-quistato tutto il mondo e non smetterà mai di propa-garsi. Spesso mi domando:E se Cristo tornasse e si mescolasse a noi? Lo riconosceremmo?

Quanti “Cristi”-o di poco dissimili-ci sono stati mandati per fare si che il mondo riesca a vedere le cose nel modo giusto, come devono essere e non come l’uomo desidera che siano? Quante persone “sante” hanno portato la parola dell’amore ma non sono state ascoltate?

Penso spesso alla vita di Gesù, che ha voluto vivere i dispiaceri dell’uomo e,mi auguro anche i piaceri (qualche cenetta con gli amici apostoli e non o qualche gita sul lago di Tiberiade); ha voluto essere fe-dele alla scelta che ha fatto prima di scendere in terra ed ha sofferto tutte le umiliazioni che i “grandi uomini di quel tempo” hanno voluto infliggergli.

Penso ai messaggi di pace e d’amore che ha dispensato a piene mani e per tutti, ai miracoli che ha fatto anche quando poteva non farli, all’amore che ha avuto per tutti e penso alla Maddalena, ritenuta “sporca, immonda, prostitutta”e che Lui ha ritenuta, invece degna del Suo amore. Penso all’amore che ebbe per il buon ladrone a cui promise la felicità del paradiso dopo una vita di malefatte e di nefandez-ze.

Questo è il Gesù che ritorna ogni anno nella mangiatoia della stalla di Betlemme e che ogni anno riaffronta la sua “via crucis” per farci capire qualcosa. Ma noi la capiamo? Se poi la capiamo perché non la mettiamo in pratica? Il nostro cuore dovrebbe diventare la mangiatoia della capanna di Betlem-me. Questo è l’augurio che mi sento di fare a noi tutti in questi giorni d’attesa.

Un’altra cosa che spesso mi riempie la mente di notte: Abbiamo mai riflettuto sul fatto che quando chiuderemo gli occhi “da questa parte” li riapriremo subito dopo dall’altra e la prima cosa che dovre-mo fare sarà il reso conto dettagliato di quello che abbiamo fatto, come lo abbiamo fatto e perché.

Abbiamo vissuto soltanto per noi stessi? E gli altri? Sarà un momento in cui nessuno potrà mentire alla propria coscienza e sarà un momento , credo non facile!

San Giovanni Bosco amava ripetere ai suoi ragazzi di amare e gioire. Diceva sempre che alla fine sare-mo giudicati solo in base a quanto abbiamo amato il nostro prossimo e quale modo migliore di amare il prossimo se non il cercare di alleviare le sofferenze e le difficoltà dei nostri fratelli? "Quello che avete fatto al più piccolo di loro , lo avete fatto a me". Ricordiamoci di queste parole ogni volta che aiutiamo con amore uno dei nostri piccoli amici e avremo la certezza di aver fatto la Sua volontà.

Penso, in questi giorni molto più che negli altri, alle persone che ritroveremo ed alle quali vogliamo sempre bene, come un tempo quando potevamo toccarle, sentirle, vederle. Sono felice di capire e con-statare che al di la del lato fisico c’é l’amore, il sentirsi uniti, c’è qualcosa che non ha e non avrà mai fine.

Buon Natale amici, vivete questa giornata con gioia, in famiglia, siate allegri, festeggiate dedicando il di più, col cuore, se non potete farlo materialmente, a quelli che non ne hanno. Siate affettuosi con coloro che hanno più anni di voi. Se non potete fare tante cose avete sempre una riserva che non si estingue mai: il sorriso, la gentilezza, la buona parola!

Usatele: costano poco ma valgono tantissimo!

Vi abbraccio e vi dico ,davvero con tutto il mio affetto: Buon Natale fratelli!

 

Enzo e Clarisse


 

Comunicazione ai benefattori


Vi ricordiamo per motivi contabili e fiscali di aggiungere sui bollettini di conto corrente po-stale e su eventuali contributi il vostro numero di Codice Fiscale.

Periodicamente inviamo notizie tramite mail o pubblichiamo tramite pagina face book. Se non ricevete queste comunicazioni, vi preghiamo di prendere contatto tramite mail e lasciare il vostro indirizzo, oppure “chiedere amicizia” tramite la pagina ufficiale Legamondo su Fa-cebook. Un modo per essere sempre aggiornati


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Da Jangany


Carissimi amici, vi saluto di nuovo da Jangany, dove sono rientrato il verso fine Ottobre. Le notizie che arrivano dal paese sono sempre preoccupanti. La situazione in Madagascar continua a non an-dar bene. Il brigantaggio è in aumento e il governo dimostra di non aver capacità di porre rimedio. Andiamo avanti giorno per giorno cercando di difenderci come riusciamo, confidando nella bene-volenza del Signore, che mai ci fa mancare del necessario. A nome di tutta la comunità di Jangany, vi ringrazio per gli aiuti ricevuti alla scuola di agricoltu-ra . Come ben sapete la zona in cui opera la nostra Missione, è una delle più arretrate di tutto il Madagascar. Le uniche risorse locali sono l'agricoltura e l'allevamento. Abbiamo organizzato la scuola agraria per insegnare ai giovani il buon utilizzo di queste risorse, in modo da migliorare al-meno un pochino il misero tenore di vita delle famiglie, che è sempre sull'orlo della fame.

Abbiamo anche affrontato i primi problemi dell'irrigazione con la costruzione di un pozzo ogni et-taro di terreno e con l'elevazione di 2 acquedotti, mentre per il futuro, abbiamo il progetto di utiliz-

Immagine quattro.bmpzare il meglio possibile l'acqua piovana, almeno per irrigare alcune risaie. Dovremmo costruire alcune riserve d'acqua nella parte più elevata del terreno, in modo da distribuire con regolarità l'acqua piova-na raccolta. La scuola agraria è in piena attività. Abbiamo deciso di dare dei corsi particolari per gli alunni della nostra scuola Media, in modo che prendano contatto diretto con i problemi dell'agri-coltura e dell'allevamento. Sono una cinquantina i giovani che prendono parte alla nostra attività. Stiamo sperimentando i metodi che meglio possono coinvolgere i giovani nel lavo-ro agricolo. Cercheremo di darvi notizie con l'evol-versi delle attività

Man mano che riusciremo a creare una buona tradi-zione di disciplina e di impegno, aumenteremo il numero degli allievi fino a un massimo di 40 ogni anno. Gli allievi sono molto contenti dell'anda-mento dei corsi. Alla fine del loro corso, gli alunni rientrano nei loro villaggi e applicano ciò che han-no imparato. Vediamo che i genitori e i compaesani sono soddisfatti nel vedere questi ragazzi impostare la coltivazione con i metodi nuovi insegnati dalla scuola di Jangany.

Una parte del vostro aiuto è stata utilizzata anche per l'acquisto di strumenti per gli allievi: vanghe, secchi, innaffiatoi a mano, carriole e altri attrezzi, grazie ai quali Man mano che potremo, punteremo a procurarci i piccoli macchinari per preparare il mangime degli animali. Andremo avanti con i pic-coli passi che, volta per volta riusciremo a fare con l'aiuto di Dio.


Assicurando la nostra preghiera a tutti i benefattori che ci aiutano.

P.Tonino e tutta la gente di Jangany.


Nel momento di partire per tornare in Italia un gruppo di bambini della scuola ci saluta con una danza. I piedi battono forte il suolo, sollevano la polvere che il vento disperde. «Cosa significa questa danza? Perché battete così forte i piedi?» chiedo a uno di loro. «Sai, il vento trasporta la polvere lontano... oltre l’oceano... nel tuo paese. Sarà un modo per accompagnarti nel tuo viaggio di ritorno».


Per Natale regala il CD

Al di la del mare

Musicisti internazionali per Jangany

Contribuirai a sostenere i bambini di Jangany a scuola.

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Scritto da lmc

   

Auguri

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Giovedì 25 Dicembre 2014 12:00

 

 

Sotto l'albero vi auguriamo di trovare il dono del Tempo. Il Tempo da dedicare ai vostri cari, il Tempo da dedicare a Voi stessi, il tempo da dedicare agli amici.Vi auguriamo di trovare il Tempo da dedicare alle cose importanti e non farvelo rubare dalle cose inutili. Non correte dietro il tempo, ma fatevi superare dalla frenesia e dalla fretta....a tutti un nuovo anno a misura d'uomo!

 

Auguri

 

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Se volete avere maggiori informazioni o chiarimenti  potete contattarci ai numeri:

Per il Nord:
Mario Forgiarini 3200448817

Per il centro e il Sud:
Maurizio Santoni 338 5708628

Scritto da lmc

   

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